Organico: Organo
Dedica: Al caro maestro Pierluigi Forcella, mio primo insegnante di pianoforte
Prima esecuzione | Interpreti: 7.10.2018 – Herz-Jesu-Kirche di Monaco di Baviera – DMD Wolfgang Kiechle – Successive esecuzioni | Interpreti: 25.11.2018 – Maximilianskirche di Monaco di Baviera – Konstantin Esterl, organo. | 10.10.2020 (solo l’Adagio) Maximilianskirche di Monaco di Baviera – Konstantin Esterl, organo.
Edizione: Benaglia-Edition
Descrizione (dalla prefazione all’edizione)
Questo brano organistico è stato composto nel 2018 in occasione di un concorso di composizione promosso dall’arcidiocesi di Monaco di Baviera
nell’ambito del festival »Tage Neuer Kirchenmusik« che si svolge con cadenza triennale in diverse diocesi bavaresi. Il concorso prevedeva la stesura di un brano della durata compresa tra tre e dieci minuti e avente per soggetto una delle nuove melodie introdotte recentemente nel
Gotteslob, il repertorio ufficiale di canti ed inni adottato dalle diocesi di lingua tedesca pubblicato nel 2013. Dopo l’assegnazione dei quattro premi ex-aequo da parte della giuria, uno dei quali andò a questa mia composizione, la Toccata, Adagio et fuga super »Herr, du bist mein Leben« ebbe la sua prima esecuzione domenica 8 ottobre 2018 nella Herz-Jesu-Kirche di Monaco di Baviera. L’idea di fondo era quella di dar vita a una composizione che potesse essere utilizzata sia come brano da concerto che come brano da proporre in ambito liturgico. Per questo mi sono rivolto alla forma della Toccata, Adagio e Fuga – con un chiaro riferimento alla suggestiva composizione bachiana BWV 564 – che può essere eseguita in blocco in concerto o nelle sue parti durante una liturgia. Dopo averne decisa la forma, rimase da individuare la melodia di riferimento. La scelta cadde su un canto dell’italiano Monsignor Pierangelo Sequeri, presente nel Gotteslob al numero 456 con il titolo Herr, du bist mein Leben con una convincente traduzione tedesca del testo. La melodia fu composta da Monsignor Sequeri nel 1977 per il sabato della »Traditio Symboli«, che si celebra secondo il rito ambrosiano il giorno prima della Domenica delle Palme. In tale ricorrenza, la Chiesa ricorda la consegna della professione di fede (Symbolum) ai nuovi catecumeni. Il canto fu pubblicato l’anno successivo con il titolo Symbolum ’77, acquistando sin da subito enorme popolarità e rimanendo ancora oggi uno dei canti liturgici post-conciliari più eseguiti nelle chiese italiane.
Il risultato è una composizione in cui riecheggiano i caratteri di tre importanti tradizioni musicali europee: quella francese nella brillante Toccata
con il cantus firmus sul pedale, quella italiana nell’Adagio, in cui la melodia viene proposta nello stile del corale fiorito e sostenuta da un accompagnamento di accordi di settima che ne rafforzano l’andamento meditativo, e infine quella tedesca con la severa Fuga, nella quale la melodia viene frammentata e i suoi vari elementi vengono utilizzati nel tema, nei divertimenti e nelle sequenze secondo le loro specifiche proprietà contrappuntistiche. La struttura formale di questa composizione è talmente vicina alla tradizione che ho ritenuto sufficiente dare solo le indicazioni dinamiche, di fraseggio e di articolazione essenziali. Lo stesso vale per la registrazione del brano, facendo presente che i pochi suggerimenti presenti seguono l’ideale di terrazze sonore caro alla sensibilità barocca. Vengono date anche indicazioni metronometriche, una dei quali, quella della fuga, è simbolicamente collegata al titolo originale della melodia. Nel ringraziare sentitamente Monsignor Pierangelo Sequeri e la casa editrice Rusty Records S.r.l. di Milano per avermi autorizzato all’utilizzo della bella melodia, mi auguro di essere riuscito a rivisitarla con esito convincente, a lode di Dio e per l’elevazione spirituale dell’interprete e degli ascoltatori.